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"L'Europa non cade dal cielo!"
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Tags: Altiero Spinelli, Europa, Federalismo Europeo, Unione Europea
Cari amici,
con la fine dell’estate ripartono le nostre ordinarie attività, anche se l’azione federalista non si è fermata in questo periodo.
In particolare vorrei segnalare la costituzione del gruppo Spinelli al parlamento europeo e la possibilità di sottoscrivere il manifesto collegandosi al sito: www.spinelligroup.eu
Inoltre invito tutti color che avessero la possibilità di essere a Milano questo fine settimana a partecipare alla riunione della direzione nazionale del MFE (dalle ore 10 in Via della chiusa, 9) e/o ai due dibattiti animati dai federalisti sull’Europa e sulla rivista paneacqua previsti per sabato 18 sett dalle ore 18 presso la festa dell’Unità di Milano (M1 Lapugnano).
Detto ciò è convocata la riunione aperta del direttivo presso la sede del MFE Roma in Piazza della Libertà 13, il giorno Mercoledi 22 settembre alle ore 18 con il seguente odg:
-Introduzione
-Relazione sul Seminario di Ventotene (Carlo Imarisio)
– Relazione sulla Direzione nazionale MFE (Paolo Acunzo)
– Dibattito
– Varie ed eventuali.
Pregherei di diffondere l’invito anche a tutti i ragazzi che hanno partecipato al seminario di Ventotene e a chiunque fosse interessato. Alla riunione sarà possibile rinnovare l’iscrizione.
Paolo Acunzo Segr. MFE-Roma
Tags: Altiero Spinelli, Europa, Federalismo Europeo, Gruppo Spinelli, Ventotene
Tags: Altiero Spinelli, Crisi Europa, democrazia, Europa, Federalismo Europeo, Gruppo Spinelli, Unione Europea
Manifesto
Oggi più che mai le sfide che ci troviamo ad affrontare sono globali: cambiamento climatico, esaurimento delle risorse e distruzione ambientale, regolamentazione economica e finanziaria, minaccia nucleare e sicurezza collettiva, commercio più equo, costruzione e consolidamento della pace …
In questo nuovo mondo, ogni Paese europeo è piccolo. Ma godiamo di un vantaggio: abbiamo costruito insieme un’Unione Europea. Si tratta di una realtà unica nel suo genere, nell’ambito della quale gli Stati-nazione europei, alcuni persino divisi da conflitti protrattisi nel tempo, hanno deciso di essere “uniti nella diversità” e costituire una sorta di Commonwealth, una Comunità nel vero senso del termine.
Nello sforzo comune di conseguire pace e prosperità, siamo riusciti a lavorare insieme e ad unire le nostre forze, promuovendo così livelli di benessere senza precedenti, democrazia e riconciliazione nel continente. Gli Stati-nazione hanno ceduto poteri sovrani alle istituzioni europee in modo da raggiungere obiettivi comuni ed un’Unione ancora più vicina.
Sfortunatamente, mentre le sfide formidabili generatesi a seguito di una crisi multi sfaccettata richiedono risposte comuni, quantomeno a livello europeo, troppi politici sono caduti preda della tentazione di pensare solo alla salvezza della propria nazione. In un’epoca di interdipendenza e in un mondo globalizzato, rimanere attaccati a concetti quali la sovranità nazionale e l’intergovernamentalismo non significa solo muovere guerra allo spirito europeo; non implica altro che dipendenza pura e semplice dall’impotenza politica.
Oggi le cose si stanno muovendo nella direzione opposta, verso un’Unione più divisa piuttosto che più vicina, verso un’Europa più nazionale piuttosto che post-nazionale. Gettandosi lo spirito comunitario alle spalle, gli Stati membri fanno in modo che gli interessi nazionali sul breve periodo offuschino la visione comune. Essi preferiscono soluzioni intergovernative piuttosto che soluzioni europee, quasi fino al punto di disgregare l’Euro, il simbolo più concreto dell’integrazione europea.
Ci opponiamo a questa corrente retrograda e reazionaria. Tuttavia, l’Europa ci è stata nuovamente sottratta da una coalizione di politici nazionali. Crediamo che in questo momento l’Europa non debba rallentare ulteriormente il processo di integrazione, ma al contrario accelerarlo. La storia dell’Unione Europea ha dimostrato che la soluzione ai problemi che ci troviamo costretti ad affrontare è più Europa, non meno Europa. Solo attraverso soluzioni europee e un rinnovato spirito europeo saremo in grado di fronteggiare le sfide globali.
Il Nazionalismo è un’ideologia che appartiene al passato. Il nostro obiettivo è un’Europa federale e post-nazionale, un’Europa dei cittadini. Questo era il sogno per raggiungere il quale i padri fondatori hanno lottato così duramente. Questo era il progetto di Altiero Spinelli. Questa è l’Europa che cercheremo di costruire. Perché questa è l’Europa del futuro.
Per informazioni e adesioni:
Tags: Altiero Spinelli, Coccodrillo, Crisi Europa, Europa, Federalismo Europeo, Gruppo Spinelli, Manifesto di Ventotene, Unione Europea
Il 15 settembre 2010, il federalismo si è trovato al centro dell’attenzione del Parlamento Europeo.
Grazie all’iniziativa di Guy Verhofstadt (Presidente del Gruppo ALDE), Daniel Cohn-Bendit (Presidente dei Verdi), Isabelle Durant (Vice-presidente del Parlamento Europeo) e Sylvie Goulard (Eurodeputato) sta emergendo una campagna federalista proprio nel cuore pulsante dell’unica istituzione europea eletta direttamente dai cittadini.
Sono membri del Parlamento Europeo e leader di gruppi politici, hanno sui quarant’anni e vogliono introdurre una ventata di federalismo nelle decisioni politiche dell’Unione. Attraverso un “manifesto” – emulando Altiero Spinelli – fanno appello ai colleghi eurodeputati e a personalità di spicco a livello europeo affinché si uniscano a loro. Si annovera già l’adesione di personalità di spicco provenienti dal panorama politico europeo, quali Joschka Fischer, Elie Barnavi o Mario Monti, che si sono dimostrati d’accordo nell’adozione di un approccio federalista per
rispondere alle numerose e frequenti crisi che intaccano lo spirito europeo.
Guy Verhofstadt, Presidente del gruppo ALDE nel Parlamento Europeo, ha dichiarato che il gruppo Spinelli deve andare oltre i confini politici o nazionali che l’interesse europeo deve essere l’elemento prevalente nelle decisioni future. Si tratta in primis della creazione di una rete di influenza federalista all’interno del Parlamento Europeo.
Sylvie Goulard ritiene che tale iniziativa permetterà di rispondere all’egoismo dimostrato dagli stati membri. Questo gruppo risponderà ad ogni spinta antieuropeista da parte delle capitali europee adottando un approccio sicuro e conciliatore. L’eurodeputato sottolinea che lo scopo non è stigmatizzare gli Stati membri ma di smorzare i toni dei dibattiti.
Una critica comune mossa ai paladini delle iniziative promosse in seno all’Unione è che il cittadino europeo è più confuso che mai. Il gruppo Spinelli cercherà di raggiungere la società civile coinvolgendola su tematiche ambiziose ed ardite quali un bilancio UE dotato di risorse proprie, un esercito europeo, una politica culturale e una politica dell’istruzione comuni, e così via. Prendendo spunto da un’usanza britannica, il gruppo Spinelli ha selezionato un “gabinetto ombra” che fornisca opinioni alternative sulle questioni europee; inoltre, il gruppo prenderà una posizione alla vigilia dei vertici dei capi di Stato e di Governo per esercitare pressione su questi ultimi; in parole povere, non c’è posto per i piccoli segreti di cancelleria.Il gruppo fa già appello ai cittadini europei affinché aderiscano all’iniziativa attraverso la creazione di una rete su Internet. Sylvie Goulard si rivolge inoltre al Movimento Europeo e alle sezioni JEF incitandoli a sostenere l’iniziativa e a partecipare allo sforzo comune. Il successo di questo progetto dipenderà dall’appoggio di una società civile europea rinvigorita e proattiva.
(Tratto da http://www.eurobull.it/Il-Gruppo-Altiero-Spinelli)
Tags: Altiero Spinelli, Coccodrillo, Crisi Europa, Europa, Gruppo Spinelli, Unione Europea
Al Presidente della Rai Paolo Garimberti
Al Consiglio di Amministrazione della Rai
E per conoscenza alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana e all’Usigrai
Apprendiamo con sorpresa che dal 13 settembre 2010 il nuovo palinsesto della Rai prevede la chiusura di “Buongiorno Europa”, storica trasmissione dedicata interamente all’informazione europea.
Riteniamo tale decisione estremamente grave. Se confermata, essa ridurrà ulteriormente i diritti all’informazione in Italia, una situazione negativa attestata dall’organizzazione indipendente Freedom House1 che pone il nostro paese al 72° posto nella graduatoria del 2010 al pari di Benin, Hong Kong e India giudicati paesi solo “parzialmente liberi”.
Rileviamo che, nonostante il fatto che l’Unione Europea giochi un ruolo sempre più importante nella vita dei cittadini europei e dunque italiani, le notizie sull’Europa trovano invece pochissimo spazio nei media e sulla stampa in Italia. A tal riguardo l’Osservatorio di Pavia in un monitoraggio condotto su un campione di ventuno emittenti radiotelevisive ha rilevato che il tempo dedicato alle notizie relative all’Ue è solo il 3 per cento del totale monitorato e che Rai3 è stato il canale più impegnato nel diffondere informazioni sull’Europa.
E’ probabilmente superfluo ricordare che l’Italia è un paese membro fondatore dell’Ue e che è essenziale che i suoi cittadini siano correttamente ed adeguatamente informati sul ruolo dell’Europa in Italia e sul ruolo dell’Italia in Europa.
Il Presidente Napolitano ha recentemente ribadito che “è giunto per tutti il momento di riconoscere che nessuno Stato europeo, nemmeno i più forti e i più ricchi di tradizioni storiche, persino imperiali, nemmeno i più ricchi ed economicamente avanzati, nessuno potrà con le sue sole forze contare come nel passato se non contribuendo a costruire un’Europa più unita, efficiente e dinamica;” e che “ci vuole però una nuova generazione di leader che abbia visione e coraggio per portare avanti l’integrazione di cui abbiamo assoluto bisogno. Questa generazione di leader non può nascere per miracolo ma solo grazie ad una vasta mobilitazione della società civile e politica”.
Tenuto conto che la società civile e quella politica non possono formarsi in un contesto in cui l’informazione sia ridotta, parziale e non plurale, chiediamo che la trasmissione “Buongiorno Europa” venga mantenuta nel palinsesto della Rai.
Primi firmatari:
Paolo Acunzo, vicesegretario Movimento Federalista Europeo (MFE)
Vittorio Agnoletto, ex parlamentare europeo
Giovanni Allegretti, Università di Coimbra
Giuseppe Allegri, Precarious United
Giorgio Anselmi, Segretario MFE
Michele Ballerin, Eliana Capretti, Francesca Lacaita, Francesco Masina, Cristina Ronzitti, Deanna Serantoni Donatini, Damiana Venturelli, Lino Venturelli, Arnaldo Vicentini, MFE
Marco Barbetta, Università di Verona
Tobia Bassanelli, Webgiornale – Notiziario della comunità italiana in Germania
Paolo Beni, Presidente ARCI
Brando Benifei, Vicepresidente ECOSY
Gian Franco Benzi, Direttivo Tavola della Pace
Raffaella Bolini, Vicepresidente Forum Civico Europeo
Giuseppe Bronzini, Osservatorio sul rispetto dei diritti fondamentali in Europa
Michele Buono, Autore televisivo
Roberto Castaldi, Centro Studi, formazione e documentazione sull’Unione Europea (CESUE)
Alessandro Cavalli, Eustory
Raffaella Chiodo Karpinsky, Coordinatrice Sdebitarsi
Chiara Cipolletta, Presidente Gioventu’ Federalista Europea (GFE)
Lisa Clark, Beati i Costruttori di Pace
Štefan Cok, Studente componente Assemblea Nazionale PD
Pier Virgilio Dastoli, Consigliere per gli affari europei del Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome
Alex Foti, Euromayday
Monica Frassoni, Presidente Verdi Europei
Giuseppe Giulietti, Portavoce Articolo 21
Maurizio Gubbiotti, Responsabile Dipartimento Internazionale Legambiente
Carlo Gubitosa, PeaceLink
Federico Orlando, Presidente Articolo 21
Beppi Lamedica, Presidente di Veneto Liberale
Ariane Landuyt, ordinario di Storia contemporanea e Cattedra Jean Monnet di Storia dell’integrazione europea Facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Siena
Giuliana Laschi, Università di Bologna
Lucio Levi, Presidente MFE
Luigi Vittorio Majocchi, Presidente del Centro di Studi storico-politici sul federalismo e l’unificazione europea “Mario Albertini” Università di Pavia
Lorenzo Marsili, European Alternatives
Federica Martiny, Segretaria GFE Pisa
Francesco Martone, Comitato scientifico SEL
Giovanna Melandri, Association Européenne Des Einseignants – MFE Faenza
Guido Montani, Vicepresidente Union of European Federalists
Domenico Moro, Direttore Istituto di Studi Federalisti Altiero Spinelli
Roberto Musacchio, SEL
Liana Novelli Glaab, Presidente Coordinamento Donne Italiane di Francoforte
Roberto Palea, Presidente Centro Einstein Studi Internazionali
Vincenzo Pillai, segreteria regionale Rifondazione Comunista Sardegna
Carla Ronga, Direttrice Paneacqua
Valentina Ruberto, studentessa università di Modena
Raffaele Salinari, Presidente Terre des Hommes International
Pietro Soldini, Responsabile Immigrazione CGIL Nazionale
Enzo Strazzera, Consigliere della Provincia di Cagliari
Alessandra Tarquini, Onu – Campagna del Millennio
Nicola Vallinoto, World Federalist Movement
Simone Vannuccini, Segretario GFE
Lamberto Zanetti, Presidente Istituto di Studi sul Federalismo e l’Unità Europea Paride Baccarini
Per informazioni sull’appello e adesioni: cell. +39.347.0359693, email: ufficiostampa@mfe.it
1http://freedomhouse.org/images/File/fop/2010/2010global_regional_ranking_tables.pdf
Tags: Buongiorno Europa, Crisi Europa, Europa, Informazione, Unione Europea
Da qui puoi scaricare il programma completo 2010:
Programma 29mo Seminario di Ventotene
Per ulteriori informazioni e adesioni:
Movimento Federalista Europeo – Sezione italiana dell’Unione Europea dei Federalisti e del World Federalist Movement
Via Poloni, 9 – 37122 VERONA Tel. e fax ++39 045 8032194 –
email: mfe at mfe.it
Orario d’ufficio: lunedì – venerdì: 9.00 – 13.00
www.mfe.it
Tags: Altiero Spinelli, Europa, Federalismo Europeo, Manifesto di Ventotene
L’Istituto di Studi Federalisti “Altiero Spinelli”, in collaborazione con la GFE e il MFE, organizza a Ventotene (Latina), da domenica 29 agosto a venerdì 3 settembre, un Seminario per giovani federalisti dedicato al tema “Il federalismo in Europa e nel mondo”.
Lo scopo del Seminario è quello di discutere del federalismo come pensiero politico attivo, per assicurare, attraverso la formazione di nuovi militanti, la continuità della lotta per la Federazione europea, iniziata con il Manifesto di Ventotene.
Nella fase attuale della politica mondiale, l’Europa è il terreno privilegiato d’azione per la costruzione del primo “Stato internazionale” della storia e per promuovere il federalismo al di là dei confini europei. Il futuro del MFE, come movimento d’avanguardia, dipende dalla volontà dei giovani di far proprî gli ideali politici del Manifesto di Ventotene.
Tags: Altiero Spinelli, Crisi Europa, Europa, Federalismo, Istituto Altiero Spinelli, Manifesto di Ventotene, Unione Europea, Ventotene
Il 9 luglio 1980 Altiero Spinelli riunì al Ristorante “Crocodile” di Strasburgo otto eurodeputati che avevano accolto il suo appello: la Comunità deve riformarsi o perire, la responsabilità della crisi è dei governi, solo l’Europarlamento può elaborare un progetto per rendere la Comunità democratica ed efficace. La Comunità attraversava una crisi gravissima, i governi litigavano sulle spoglie di un bilancio largamente dedicato alle spese agricole e non vi erano politiche per garantire dimensione europea a ricerca, ambiente, innovazione e coesione territoriale. Nasceva trent’anni fa il “Club del Coccodrillo”, che ha influenzato l’integrazione europea dal progetto dell’Europarlamento del 1984. Esso ha ispirato le riforme che hanno permesso fra l’altro l’introduzione della cittadinanza europea, il potere di codecisione fra Parlamento e Consiglio, la politica della società europea e la ripartizione delle competenze fra Unione e Stati membri secondo il principio di sussidiarietà. Con preveggenza l’Europarlamento aveva proposto di creare i poteri necessari per realizzare una politica economica europea a cui avrebbero dovute essere sottomesse le azioni degli Stati membri. Con saggezza, Spinelli aveva deciso di non porre né la questione della trasformazione della Comunità in una Federazione né di battezzare “costituzione” il progetto del Parlamento.
Con lungimiranza, Spinelli sapeva che la sopravvivenza del “suo” progetto era legata alla volontà dell’Europarlamento di considerarsi una “assemblea costituente” ad referendum e non un ufficio studi ed alla volontà di una maggioranza di governi di andare avanti anche se qualche paese membro avesse deciso di starne fuori. L’Unione è oggi in crisi ed ancora una volta la responsabilità è dei governi incapaci di proporre soluzioni europee a problemi europei. Durante questa legislatura europea, l’Unione deve dotarsi di politiche e strumenti di bilancio per intervenire laddove i governi sono incapaci di farlo, prigionieri di scelte non imposte dall’Unione ma dallo stato disastroso dei conti pubblici nazionali. Per decidere su queste politiche e sulle risorse finanziarie per realizzarle occorre un compromesso fra Esecutivo europeo, Europarlamento, parlamenti e governi nazionali ed il “luogo” migliore sarebbe una Convenzione simile a quelle che hanno elaborato la Carta dei Diritti e la Costituzione europea. Per andare “oltre Lisbona” – come ha proposto recentemente Joschka Fischer – occorre un’assemblea dotata di un mandato popolare ed il “luogo” migliore sarà il Parlamento Europeo eletto nel 2014. Occorre tessere fin d’ora le fila di un accordo politico per raggiungere l’uno dopo l’altro questi obiettivi.
Pier Virgilio Dastoli
Tags: Altiero Spinelli, Comunità Europea, Crisi Europa, democrazia, Europa
Il Movimento Federalista Europeo condanna l’azione militare di Israele e chiede una nuova iniziativa di pace europea per il Medio Oriente
L’intervento militare israeliano in acque internazionali contro le navi che portavano aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, ingiustificato nei fini e sproporzionato nei mezzi usati, ha inasprito le tensioni che percorrono il Medio Oriente, allontanando da Israele l’unico alleato islamico – la Turchia –, e aggravato i pericoli che incombono sulla pace mondiale.
E’ tempo di ripensare il processo di pace alle sue radici. L’occupazione militare dei territori palestinesi che perdura dal 1967, il blocco dellastriscia di Gaza, che è di fatto una “prigione a cielo aperto” per più di un milione di persone, il rifiuto di riconoscere il diritto dei palestinesi ad un proprio Stato, la continua diffusione di nuovi insediamenti di coloni nei territori occupati non solo impediscono una soluzione politica della questione palestinese, ma condannano Israele ad una persistente insicurezza e a un crescente isolamento internazionale; più in generale, fanno il gioco dei movimenti fondamentalisti e contribuiscono all’instabilità di tutto il Medio Oriente.
L’unica soluzione ragionevole e possibile, nell’interesse di Israele, dei palestinesi e della pace nella regione e nel mondo, in grado di portare alla sconfitta di tutte le minacce estremiste, è quella della coesistenza di due Stati, reciprocamente riconosciuti e legittimati, con l’attribuzione a Gerusalemme dello status di “città aperta”, sotto garanzia dell’ONU. Una soluzione che tuttavia può essere considerata durevole solo nella prospettiva di lungo periodo di un’unificazione federale di tutti gli Stati del Medio Oriente, l’unica strada che può portare a una pace stabile e permanente per tutti i popoli di quell’area. Non si tratta affatto di una prospettiva utopica e illusoria, come il cinismo travestito da realismo vorrebbe farcredere, ma dell’unica realistica strada per garantire la pace e ancora di più quella delle generazioni future.
Nello stesso tempo occorre accelerare i negoziati per l’adesione della Turchia all’Unione europea, per evitare che sia attratta nell’orbita dell’estremismo islamico. La Turchia è un paese che da quasi un secolo ha compiuto la scelta della laicità dello Stato, introducendo per la prima volta in un paese di fede islamica il principio della separazione tra religione e politica. Inoltre, essa occupa una posizione di avanguardia nel mondo islamico per quanto riguarda l’affermazione – che per il momento resta incompleta – dei principi dello Stato di diritto e della democrazia rappresentativa. Come l’integrazione dell’Europa centro-orientale è stata la risposta al crollo dei regimi comunisti, così l’integrazione di un grande paese musulmano nell’Unione europea rappresenta la risposta a coloro che non solo nel mondo islamico, ma anche in Occidente, puntano sullo scontro delle civiltà.
E’ tempo di una nuova iniziativa europea di pace per il Medio Oriente, che si ispiri a una grande visione strategica. Ma anche in questo caso, come in quello della crisi finanziaria ed economica mondiale in corso, un’azione efficace esige una svolta nell’assetto istituzionale dell’Unione. E’ necessario che i paesi disposti a trasferire a livello sovranazionale, dopo la moneta, anche la politica estera e la difesa procedano celermente verso la fondazione della Federazione europea. E’ tempo di decidere e di agire, perché ogni giorno che passa la crisi può diventare incontrollabile e, di fronte a questa eventualità, l’Europa non si deve trovare impotente e divisa.
Movimento Federalista Europeo
www.mfe.it
Tags: Crisi Europa, democrazia, Europa, Medio Oriente, pace, Unione Europea