Comunità Europea

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JOINT UEF-JEF FEDERAL COMMITTEE MEETING

Leuven, 20-22 April 2012

College de Valk, Tiensestraat 41

3000 Leuven, Belgium

PROPOSAL FOR RESOLUTION “European Federalists: Time to exploit momentum”

Submitted by Michele Ciavarini Azzi

The UEF-Belgium calls on the federalists of Europe to welcome the profound changes which have taken place or are being planned in the governance of both the European Union and the Eurozone, and to exert all possible influence with the aim of guiding and developing these changes in a democratic and federal direction.

Since the Eurozone in particular is clearly moving towards an economic and fiscal union, with a more and more integrated system of government, the federalists should give their highest priority to bringing the Zone under democratic control with a full role for elected parliamentarians.

We must convince the voters that such a federal and democratic government in Europe is the only way to protect their well-being and secure their future against the challenges and crises of the modern world.

The present momentum must not be lost, but should be accelerated to drive the Eurozone towards a full, simple and efficient federal union, with an open door for other member states to join, until the Union and the Zone are one and the same, a truly united Europe.

With these aims firmly in mind, the federalist movement must now strengthen its organisation, its activities and its communication strategy and mobilise all its members and supporters in every member state to play a leading role in the great debate which will now determine the future of Europe.

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Presentazione della graphic novel “La nebbia e il granito” edizione 001 (Caci – Gambotto – Surroz) a Bruxelles (mercoledì 9 febbraio 2011, La Piola Libri)

di Manuela La Gamma

Come ho tentato di diventare Altiero Spinelli

Uno Spinelli inedito è quello illustrato nelle vignette de La nebbia e il granito, graphic novel che nasce con l’intento divulgativo e didattico di far conoscere la prima parte della vita di Altiero Spinelli anche ai più giovani.

La bellissima immagine ripresa dal titolo è tratta dagli scritti spinelliani afferenti la sua adesione al comunismo, avvenuta attraverso la costruzione di quella che lui stesso definisce una cattedrale di nebbia e granito, in cui gli strati di granito – le nozioni studiate e assimilate – si alternano agli strati di nebbia, quelli delle verità quasi dogmatiche, dove la convinzione si fonde quasi con la fede.

Il leit-motiv della graphic novel è l’oblio, che pervade i colori del fumetto dall’inizio alla fine, dai ricordi d’infanzia che paiono più sfumati e assumono contorni e tinte di nebbia fino ad arrivare ai ricordi più recenti, prendendo forma nella figura di uno Spinelli maturo che alla fine del romanzo sfoglia un album di fotografie e ricorda.

Nel corso della presentazione, organizzata da l’Union des Fédéralistes Européens in collaborazione con l’Istituto Altiero Spinelli di Torino, sono intervenuti gli autori, Davide Caci e Fulvio Gambotto, e Pier Virgilio Dastoli, ex assistente parlamentare di Altiero Spinelli.

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di Manuela La Gamma

Bruxelles, 12 gennaio 2011

The United States of Europe: some critical reflections”: questo il titolo della conferenza organizzata dal Gruppo Spinelli il 12 gennaio a Bruxelles nella sede del Parlamento europeo, che ha avuto come protagonisti Joschka Fischer, ex ministro degli esteri tedesco, e Jean-Marc Ferry, filosofo francese, e come mediatore Daniel Cohn-Bendit, co-presidente del Gruppo dei Verdi al Parlamento Europeo.

Affermare che l’Europa stia attraversando un brutto momento sarebbe un eufemismo”, ha affermato Cohn-Bendit; ma se i presenti non hanno potuto negare la dura realtà delle cose, ben diverso è il loro modo di approcciarsi ad una possibile soluzione.

Se Jean-Marc Ferry riconosce il potere concettuale dell’espressione “Stati Uniti d’Europa”, coniata da Victor Hugo nel suo discorso di apertura del Congresso Internazionale per la Pace (Parigi, 1849), non ne vede una possibile attuazione pratica nel panorama politico contemporaneo. Il passaggio da una “Federazione di Stati Europei” agli “Stati Uniti d’Europa” è, a suo parere, problematico e pericoloso dal punto di vista politico.

Per Ferry, gli Stati rappresentano la sintesi tra comunità politica, comunità legale e comunità morale, oltre ad essere “comunità di cittadini”. Grazie alla sintesi offerta dallo Stato stesso, la comunità politica esprime, a livello delle sue norme condivise, i valori comuni ai suoi cittadini.

Proprio per questo gli Stati Uniti d’Europa non potrebbero esistere, perché verrebbero concepiti in quanto entità sovranazionale e non sarebbero quindi uno Stato federale nazionale (come Tocqueville aveva invece giustamente scritto parlando degli Stati Uniti d’America). Tuttavia, le motivazioni di Ferry sono di natura ancora più interna: se lo Stato nazionale è inteso come sintesi della comunità legale e della comunità morale, allora lo Stato europeo, in quanto entità sopranazionale, dovrebbe presentarsi come “sintesi delle sintesi”… in parole povere, questo “Stato di Stati” non disporrebbe della legittimazione e di motivazioni sufficienti a suscitare l’adesione dei cittadini d’Europa.

Conferenza su Stati Uniti D'Europa

Gruppo SPinelli - Conferenza sugli Stati Uniti D'Europa

 

Ben di altro avviso è Fischer: l’Europa ha reso possibile una pace mai conosciuta prima e continua ad agire come forza di integrazione nell’ambito della regione dei Balcani. Se il fatto che l’Europa stessa stia attraversando un momento di confusione e di crisi profonda è innegabile, e se è vero che gran parte dei cittadini si sono allontanati dall’idea di un’Europa unita, è vero anche che la maggioranza democratica difficilmente avrebbe il coraggio di rinnegare o abbandonare totalmente l’UE.

Bisogna affrontare la fine dell’egemonia europea, il trasferimento di potere economico dall’Occidente all’Oriente e l’emergere di nuove potenze politiche. Per Fischer, il nocciolo della questione rimane sempre e comunque la sovranità, e cioè la capacità di stabilire direttive politiche. La cosa interessante per l’ex ministro degli Esteri tedesco è che gli Europei sembrano preoccuparsi solo del trasferimento di sovranità verso Bruxelles, non oltreoceano!! Il buon vecchio Uncle Sam non esiste più: è stato rimpiazzato da uno zio asiatico, recentemente acquisito. Gli Europei continuano ad arroccarsi alla loro golden age di egemonia, ormai passata, e sembrano lenti e riluttanti nel percepire i cambiamenti geo-politico-economici.

La domanda sorge spontanea: basterà l’Europa di oggi a superare la crisi economica e a far fronte alle nuove sfide? Come si può spiegare ai Tedeschi la necessità di una solidarietà economica verso quei Paesi che stanno colando a picco se i vari Stati membri rimangono altezzosamente arroccati all’idea di Stato-nazione?

La crisi attuale ci offre una grande opportunità che tuttavia non riusciremo a cogliere finché non ci sarà integrazione tra politica economica e politica finanziaria. Francia e Germania sono i due Paesi che devono spianare la strada per colmare tale gap. Il “sogno” del ritorno del marco e del franco è solo un incubo, se si pensa ai costi immensi che esso comporterebbe..per questo la Merkel ha dichiarato che l’euro deve essere difeso ad ogni costo. I passi da intraprendere devono condurre ad un’unione economica, ad una governance economica…. Solo tramite un’integrazione economica rafforzata si riuscirà a contrastare la crisi.

Ci sono ovviamente grossi rischi politici da assumersi; tuttavia, Fischer ritiene che non sia necessaria un’ulteriore modifica del Trattato onde poter attuare questa integrazione economica rafforzata. La strada giusta da percorrere è quella della cooperazione rafforzata.

La lezione più importante da apprendere, secondo l’ex ministro degli Esteri, è che l’UE, fin dagli anni ’50, è stato un progetto concepito dall’alto, ma tale approccio deve ormai considerarsi finito, superato. Tutti i passi che devono essere ora intrapresi dal basso devono condurre all’unione politica e alla federazione. Siamo d’accordo sul fatto che sia difficile trovare un’etichetta, una definizione per questo strano ibrido: Unione Europea sui generis? Unione Europea democratica? Sta di fatto che “questo matrimonio s’ha da fare”!

Il segreto di questo connubio si baserà su un esercizio permanente di equilibrio e su un confronto costante tra i vari Stati.

Secondo Fischer, non c’è motivo di essere pessimisti, ma bisogna dedicarsi anima e corpo per i prossimi dieci anni a cambiare l’Europa. Confutando il punto di vista di Ferry, egli sostiene che gli Stati Uniti d’Europa sono l’unica risposta e insieme l’unica soluzione disponibile; altrimenti la nostra tanto decantata e disputata sovranità finirà altrove.

Non ci resta che sperare con Hugo che “Verrà un giorno in cui voi – Francia, Russia, Italia, Inghilterra, Germania – tutte le nazioni del continente senza perdere le vostre qualità distinte e la vostra gloriosa individualità, vi fonderete in modo stretto in un’unità superiore, formerete in modo assoluto la fraternità europea… verrà un giorno in cui le pallottole e le bombe saranno sostituite dai voti, dal suffragio universale dei popoli, dal venerabile arbitrato di un grande senato sovrano che sarà per l’Europa ciò che il Parlamento è per l’Inghilterra, ciò che è la Dieta per la Germania, ciò che l’Assemblea legislativa è per la Francia!”

Alcuni di questi obiettivi sono stati raggiunti, altri solo in parte. Ai posteri l’ardua sentenza …

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Per il video dela conferenza e la traduzione audio in inglese:

http://www.greenmediabox.eu/archive/2011/01/12/spinelli_debate/

Per informazioni sul Gruppo Spinelli:

http://www.spinelligroup.eu/

Per il Manifesto del Gruppo Spinelli in italiano:

http://mferoma.wordpress.com/2010/09/17/il-manifesto-del-gruppo-spinelli/

sede parlamento europeo sito unione europea

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di Sandro Gozi

Veltroni nel suo discorso al Lingotto ha giustamente rilanciato la nostra proposta di eleggere un “presidente dell’Europa”. In Europa abbiamo dei popoli, da “unire nella diversità”, ma non abbiamo vere elezioni “europee” né un vero “governo europeo”. Ciò non è dovuto più solo o tanto a carenze istituzionali, quanto ad una palese assenza di volontà e di coraggio politico da parte dei leader dei governi e dei partiti nazionali ed europei. Perché già oggi potremmo legare più direttamente le elezioni europee alla scelta del capo dell’esecutivo europeo, potremmo avere un “presidente dell’Europa” e potremmo avere elezioni veramente europee con partiti transnazionali. Ci provammo nel 2009, col Partito Democratico Europeo, proponendo Guy Verhofstadt o Mario Monti. Allora, ci scontrammo con lo scetticismo del Pse, che ora invece sembra aver cambiato posizione. È questa in ogni caso la battaglia che noi democratici dobbiamo fare, in vista delle prossime elezioni del 2014 e in coerenza con le ragioni del Pd: superare gli schemi della politica del Novecento in Italia, proporre un’alternativa politica e democratica in Europa.
Il trattato di Lisbona ci consente infatti di eleggere un “presidente dell’Europa” senza necessità di ulteriori modifiche costituzionali. Vediamo come. Innanzitutto, quando parliamo di “presidente dell’Europa”, pensiamo ad un presidente con poteri esecutivi. Nell’Unione europea – che non nasce in base al principio della separazione dei poteri, ma della commistione di funzioni – ciò significa andare alla ricerca delle funzioni esecutive all’interno delle diverse istituzioni. Nel caso del presidente, dobbiamo guardare al Consiglio europeo e alla Commissione europea: per avere un “presidente dell’Europa”, occorre che le funzioni di “presidente del Consiglio europeo” (oggi esercitate dal belga Herman Van Rompuy) e quelle di “presidente della Commissione europea” (Josè Manuel Durao Barroso) siano attribuite alla stessa personalità.
Possibile? Certamente.
In base al trattato di Lisbona «il presidente del Consiglio europeo non può esercitare un mandato nazionale». Viene così sancita un’esplicita incompatibilità tra questa carica europea e cariche nazionali; implicitamente, però, viene anche ammessa la possibilità di cumulare la carica di presidente del Consiglio europeo con quella di presidente della Commissione europea. Questa formula è il frutto di una battaglia “sull’aggettivo” (“nazionale”, ma non “europeo”) che sotto la presidenza di Romano Prodi conducemmo con successo nel 2003 durante i lavori della Convezione sul futuro dell’Unione, assieme ai commissari Michel Barnier e Antonio Vitorino e con Giuliano Amato, allora vicepresidente della Convenzione stessa. Se le due cariche coincidessero, si assicurerebbe veramente più coerenza, più controllo democratico e meno frammentazione nell’azione esecutiva condotta da un vero e proprio presidente dell’Unione europea.
Parallelamente, accentuando la “parlamentarizzazione” del sistema politico europeo, già da tempo in corso, dobbiamo scegliere la personalità che dovrebbe ricoprire l’incarico di presidente dell’Unione europea attraverso le elezioni europee, chiedendo a tutti gli aspiranti a tale incarico di candidarsi alle elezioni europee.
Sempre in base al trattato di Lisbona, il parlamento europeo deve “eleggere” il presidente della Commissione: i vari partiti politici europei, quindi, potrebbero indicare il loro candidato, con l’accordo (di gruppi politici e governi) di eleggere presidente della Commissione il candidato del partito, o dell’alleanza di partiti, che risulti vincitore delle elezioni europee del 2014. Sarebbe infatti molto difficile per i capi di stato e di governo europei, riuniti nel Consiglio europeo (che devono «tenere conto» delle elezioni europee nel designare il presidente della Commissione) indicare come presidente della Commissione e sottoporre al voto parlamentare una personalità diversa da quella legittimata con voto popolare (che dovrebbero poi nominare anche presidente del Consiglio europeo per farne un vero “presidente dell’Unione europea”).
Rimane però aperta la questione della reale legittimità democratica di questo presidente, che non può basarsi su soluzioni istituzionali ma che richiede uno spazio politico europeo più forte e veri partiti politici europei, anziché le deboli confederazioni di partiti nazionali che oggi abbiamo in Europa. Ecco perché tale scelta dovrebbe venire accompagnata dalla modifica del sistema elettorale per il parlamento europeo. Modifica che dovrebbe portare ad un sistema elettorale veramente uniforme in tutti gli stati e ad una quota crescente di eletti non in liste di partiti nazionali ma in liste europee transnazionali, totalmente svincolate dalla nazionalità e dal territorio e basate unicamente sulla condivisione di una visione e proposta politica per l’Europa e un candidato alla sua Presidenza.
Andrew Duff, europarlamentare liberale, sta lavorando per una prima riforma in tal senso, con l’aggiunta agli eletti nelle liste nazionali di un esiguo numero di eletti in liste transnazionali. Non solo tale proposta va sostenuta con forza, ma occorre anche pensare ad un sistema che permetta, progressivamente, di aumentare le quote degli eletti nelle liste transnazionali e diminuire quelli nelle liste nazionali.
Una doppia riforma di questo genere, presidente dell’Unione europea eletto in liste transnazionali, permetterebbe veramente di rompere i 27 muri politici, mediatici, culturali nazionali che fanno delle elezioni europee delle elezioni di serie B, una sorta di test sulla (im)popolarità dei vari governi in carica. E soprattutto, tale riforma renderebbe evidenti a tutti le insufficienze e le debolezze degli attuali “partiti politici europei”, la necessità di superare le loro divisioni novecentesche e di costruire nuove forze e alleanze attorno al progetto per l’Europa e alla personalità che dovrebbe eseguire quel progetto come “presidente dell’Europa”. Un volto noto a tutti gli europei, un’idea scelta dagli europei, un’azione di cui rendere conto ai parlamenti e ai cittadini europei, in un’Europa più democratica.

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Piccoli Padri di Gianfranco Martini e Roberto Di Giovan Paolo

“Una conversazione sulla nascita dell’Unione Europea e del suo futuro”

Il libro di Gianfranco Martini e Roberto di Giovan Paolo ripercorre le tappe di formazione dell’Unione Europea attraverso le esperienze professionali e di vita di Gianfranco Martini, Segretario Generale dell’AICCRE e Sindaco di Lendinara.

Un percorso di vita che si incontra con gli ideali federalisti di cui Gianfranco Martini è stato uno dei massimi esponenti dimostrandolo in molte situazioni alle quali ha preso parte nella sua storia personale e politica.

La forma è un dialogo tra Roberto Di Giovan Paolo e Gianfranco Martini e il risultato è un libro che andrebbe consigliato nelle scuole, tocca il pubblico e il privato l’esaltazione dei valori umani e di quelli fondatori dell’ Unione Europea. Lettura affascinante che al contempo fa emergere la figura di un uomo che ha creduto e combattuto per i suoi ideali rappresentando anche per il Movimento Federalista uno dei suoi massimi sostenitori e ideatori.

Ines Caloisi

Militante MFE e co-curatrice del libro

 

Piccoli Padri di Gianfranco Martini e Roberto Di Giovan Paolo

“Una conversazione sulla nascita dell’Unione Europea e del suo futuro”

A cura di Ines Caloisi e Piero Fabretti

Ed . Jacobelli Luglio 2010

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Il 9 luglio 1980 Altiero Spinelli riunì al Ristorante “Crocodile” di Strasburgo otto eurodeputati che avevano accolto il suo appello: la Comunità deve riformarsi o perire, la responsabilità della crisi è dei governi, solo l’Europarlamento può elaborare un progetto per rendere la Comunità democratica ed efficace. La Comunità attraversava una crisi gravissima, i governi litigavano sulle spoglie di un bilancio largamente dedicato alle spese agricole e non vi erano politiche per garantire dimensione europea a ricerca, ambiente, innovazione e coesione territoriale. Nasceva trent’anni fa il “Club del Coccodrillo”, che ha influenzato l’integrazione europea dal progetto dell’Europarlamento del 1984. Esso ha ispirato le riforme che hanno permesso fra l’altro l’introduzione della cittadinanza europea, il potere di codecisione fra Parlamento e Consiglio, la politica della società europea e la ripartizione delle competenze fra Unione e Stati membri secondo il principio di sussidiarietà. Con preveggenza l’Europarlamento aveva proposto di creare i poteri necessari per realizzare una politica economica europea a cui avrebbero dovute essere sottomesse le azioni degli Stati membri. Con saggezza, Spinelli aveva deciso di non porre né la questione della trasformazione della Comunità in una Federazione né di battezzare “costituzione” il progetto del Parlamento.

Con lungimiranza, Spinelli sapeva che la sopravvivenza del “suo” progetto era legata alla volontà dell’Europarlamento di considerarsi una “assemblea costituente” ad referendum e non un ufficio studi ed alla volontà di una maggioranza di governi di andare avanti anche se qualche paese membro avesse deciso di starne fuori. L’Unione è oggi in crisi ed ancora una volta la responsabilità è dei governi incapaci di proporre soluzioni europee a problemi europei. Durante questa legislatura europea, l’Unione deve dotarsi di politiche e strumenti di bilancio per intervenire laddove i governi sono incapaci di farlo, prigionieri di scelte non imposte dall’Unione ma dallo stato disastroso dei conti pubblici nazionali. Per decidere su queste politiche e sulle risorse finanziarie per realizzarle occorre un compromesso fra Esecutivo europeo, Europarlamento, parlamenti e governi nazionali ed il “luogo” migliore sarebbe una Convenzione simile a quelle che hanno elaborato la Carta dei Diritti e la Costituzione europea. Per andare “oltre Lisbona” – come ha proposto recentemente Joschka Fischer – occorre un’assemblea dotata di un mandato popolare ed il “luogo” migliore sarà il Parlamento Europeo eletto nel 2014. Occorre tessere fin d’ora le fila di un accordo politico per raggiungere l’uno dopo l’altro questi obiettivi.

Pier Virgilio Dastoli

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COMUNICATO STAMPA

A Roma il 4 e il 5 giugno

la prima convenzione dei cittadini europei

su beni pubblici e diritti collettivi


Roma, 25 maggio 2010- Democrazia europea; ruolo dell’Unione europea per la pace nel mondo; interculturalità e inclusione; diritti collettivi: questi i temi che saranno dibattuti venerdì  4 e sabato 5 giugno nelle sale dell’Università degli studi Roma Tre. Organizzata dal Movimento Federalista Europeo (MFE, sezione italiana dell’UEF: Unione Europea dei Federalisti) e numerose altre organizzazioni europee ed internazionali sul modello del Forum Permanente della Società Civile, la convenzione rappresenta il primo esperimento nel suo genere. Il numero di adesioni , quasi 500 in pochi giorni, conferma il forte interesse dei singoli cittadini e del mondo dell’associazionismo ai temi che saranno affrontati.

Convenzione dei cittadini europei

Tra gli interventi in programma si segnalano quello del Presidente del Movimento Federalista Europeo del Lazio, Pier Virgilio Dastoli, del Presidente del Comitato economico e sociale europeo Mario Sepi, del Grante della privacy Franco Pizzetti, del presidente del Centro Europa Ricerche Giorgio Ruffolo, del Presidente dell’associazione giornalisti europei Nuccio Fava, dell’Ambasciatore del Belgio in Italia Jan de Bock, dei presidenti dell’ intergruppo per la costituzione federale europea al Parlamento italiano, On. Sandro Gozi e Sen. Roberto di Giovan Paolo.

“L’iniziativa” dichiara Pier Virgilio Dastoli “mira a coinvolgere la cittadinanza in un progetto di ampio respiro. Le voci saranno tante, l’esigenza una sola: chiedere di applicare fino in fondo, aggiornare e soprattutto completare le disposizioni previste dal Trattato di Lisbona.”

“L’ingranaggio europeo” conclude Dastoli “si è chiaramente inceppato. La crisi greca dimostra in maniera inequivocabile come sia impossibile un’unione monetaria senza un’unione economica e che l’una e l’altra non siano possibili senza unione politica.”

“La città di Roma è stata teatro di importanti svolte nella storia europea” dichiara il Vice Segretario nazionale del MFE Paolo Acunzo,“basti pensare alla firma dei trattati firmati nella nostra città il 25 marzo del 1957, che hanno dato il via alla Comunità economica europea e alla Comunità europea dell’energia atomica ed alla firma della Costituzione europea nel 2004 . Ecco perché è importante che società civile e mondo politico italiano ed europeo si confrontino nella nostra città al fine di chiedere all’Europa di agire concretamente per la tutela di quei beni comuni e quei diritti collettivi che solo un’Unione europea dotata di un governo federale potrà garantire”.

Per ulteriori informazioni:
www.diritticollettivi.eu
Relazioni Esterne e Ufficio Stampa :
press@diritticollettivi.eu
diritticollettivi@gmail.com

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Roma, 4 e il 5 giugno

La prima convenzione dei cittadini europei

su beni pubblici e diritti collettivi

Convenzione dei cittadini europei

Venerdi’ 4 giugno

9h00 Registrazione dei partecipanti

Sessione di apertura

ore 9.30 – 13.00

Presiede e introduce

Guido FABIANI, Rettore Università degli Studi Roma Tre

Saluti delle Autorità

Rappresentanti delle istituzioni europee, nazionali, degli enti regionali e locali

Interventi di apertura

Luigi MOCCIA, Presidente del Centro Altiero Spinelli

Lucio LEVI, Presidente nazionale MFE

Presentazione dei lavori della Convenzione

Pier Virgilio DASTOLI, Presidente MFE – Lazio

Rapporti di

Giovanni Maria FLICK, Presidente emerito Corte Costituzionale*

Laura BOLDRINI, Rappresentante in Italia dell’Ufficio delle Nazioni Unite per i rifugiati*

Raffaella BOLINI, Responsabile internazionale ARCI

Stefan COLLIGNON, Università di Pisa*

Jan DE BOCK, Ambasciatore del Belgio in Italia

Nuccio FAVA, Presidente associazione giornalisti europei

Franco PIZZETTI, Garante della Privacy

Stefano RODOTA’, Agenzia europea dei diritti fondamentali*

Giorgio RUFFOLO, Presidente CER

Mario SEPI, Presidente del Comitato economico e sociale europeo

Dibattito

Lunch offerto dall’Università degli Studi Roma Tre

Gruppi di lavoro

ore 14.30 alle 17.00

1) Democrazia europea

(coordinato dal MFE)

Presiede: Sandro GOZI

2) Il ruolo dell’Unione europea per la pace nel mondo

(coordinato dalla Tavola della Pace)

Presiede: Ettore GRECO *

3) Interculturalità e Inclusione

(coordinato da BIN e EAPN)

Presiede: Mauro PALMA

4) Diritti Collettivi

(coordinato da Cittadinanza Attiva)

Presiede: Laura PENNACCHI *

Ore 17.30

Discussione sullo stato dell’Unione europea a partire da:

– Europa 2.0 Prospettive ed evoluzioni del sogno europeo, volume a cura di Nicola VALLINOTO e Simone VANNUCCINI

– Il finanziamento dell’Europa. Il bilancio dell’Unione e i beni pubblici europei, pubblicazione a cura di Maria Teresa SALVEMINI e Franco BASSANINI

– Cittadini in Europa. L’attivismo civico e l’esperimento democratico comunitario, libro di Giovanni MORO

Modera

Carla Ronga, Direttore della rivista PaneAcqua

Convenzione dei cittadini europei

Sabato, 5 giugno

Gruppi di lavoro

ore 9.30 – 12.30

1) Democrazia europea

Presiede: Roberto DI GIOVAN PAOLO

2) Il ruolo dell’Unione europea per la pace nel mondo

Presiede: Francesco CAVALLI

3) Interculturalità e Inclusione

Presiede: Luigi FERRAJOLI

4) Diritti Collettivi

Presiede: Giuseppe SCARAMUZZA

Lunch offerto dall’Università degli Studi Roma Tre

ore 14.00 

Riunione dei coordinatori dei gruppi e dei relatori per la definizione dell’appello finale

Sessione di chiusura

ore 15.00-19.00

Presiede

Giorgio ANSELMI, Segretario nazionale MFE

Le richieste dei cittadini europei: relazioni dei quattro gruppi di lavoro

Gruppo 1: Paolo ACUNZO

Gruppo 2: Antonio LONGO

Gruppo 3: Nicoletta TEODOSI

Gruppo 4: Melody ROSS

Le risposte del mondo politico

Gianni PITTELLA, Vicepresidente vicario del Parlamento Europeo*

Interventi di parlamentari europei e nazionali

Dibattito

Presentazione dell’appello finale

Pier Virgilio DASTOLI

Conclusioni della Società civile

Paolo BENI , Presidente Nazionale ARCI*

Flavio LOTTI , Portavoce Tavola della pace

Christine WEISE, Presidente sezione italiana di Amnesty International*

In serata chiusura con concerto al Teatro Palladium

(Piazza Bartolomeo Romano – zona Garbatella),

offerto dall’Università di Roma Tre

* da confermare

Per informazioni relative agli aggiornamenti del programma: www.diritticollettivi.eu

Gli atti della convenzione

saranno pubblicati da: IACOBELLI editore

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Convenzione dei cittadini europei

ADESIONI DI CITTADINI E ASSOCIAZIONI

alla

Convenzione dei cittadini europei su

diritti collettivi e beni comuni

Roma 3-4 giugno 2010

(aggiornato al 20 maggio 2010):

Leonardo ACRI, Paolo ACUNZO, Sergio AGOSTINELLI, AICCRE, Beppe ALLEGRI, Maria Romana ALLEGRI, Giorgio ANSELMI, Monica ANTONIETTI, ARCI, ASOCIAZIONE PER I DIRITTI SOCIALI, AUSER, Andrea BARANES, Guido BARBERA, Adriana BARBOLLA, BASIC INCOME NETWORK – ITALIA, Franco BASSANINI, Antonietta BELLATI, Gabriele BELLINATO, Sergio BELLUCCI, Francesco BIGI, Rosy BINDI, Giacinto BISOGNI, Rosario BLOISE, Laura BOLDRINI, Raffaella BOLINI, Mikael BOOK, Grazia BORGNA, Giuseppe BRANCACCIO, Jean Paul BRASSEUR, Papi BRONZINI, Federico BRUNELLI, Maria Pia BUMBACA, Chiara BUONGIOVANNI, Raimondo CAGIANO, Vittorio CALAPRICE, Ines CALOISI, Mario CAMPLI, Eliana CAPRETTI, Giovanni CARAPELLA, Luigi CARATELLI, Lorenzo CARBONARA, Christian CARRARA, Pietro CARUSO, Roberto CASTALDI, Stefano CASTELLACCI, Benedetta CASSANI, Giacomina CASSINA, Francesco CAVALLI, Stefano CECCANTI, Roberto CECCARELLI, CENTRO ALTIERO SPINELLI, Leonardo CESARETTI, Serena CESARINI SFORZA, Franco CHITTOLINA, Michele CIAVARINI AZZI, Vittorio CIDONE, CIFE, CILAP – EAPN, CIME, 50&PIU’, Chiara CIPOLLETTA, CIPSI, Raffaella CIRCELLI, CITTADINANZATTIVA, Pippo CIVATI, Giancarlo COCCO, Stefan COLLIGNON, COMITATO NAZIONALE PRIMO MARZO, COMMISSIONE EUROPEA – RAPPRESENTANZA IN ITALIA, Enrico CONTI, Massimo CONTRI, Silvia COSTA, Massimo CRUCIOLI, CSVNET, Paolo CUTOLO, Roberto D’ALESSIO, Linda D’ANCONA, Danilo D’ANTONIO, Corrado DASTOLI, Pier Virgilio DASTOLI, Francesca DE BENEDETTI, Jan DE BOCK, Jacqueline DE GROOTE, Juan Carlos DE MARTIN, Claudia DE MARTINO, Eleonora DE SANTIS, Luigi DE VITTORIO, Raimondo DEIARA, Fausta DESHORMES, Maria Teresa DI BELLA, Giuseppe DI GENIO, Roberto DI GIOVAN PAOLO, Luigina DI LIEGRO, Myriam DI MAIO, Monica DIDO’, Lalla ENEA, EUROBIC TOSCANA SUD, EURODESK, EUROPEAN ALTERNATIVES, Guido FABIANI, Piero FABRETTI, Piero FASSINO, Nuccio FAVA, Luigi FERRAJOLI, Francesco FERRERO, Ugo FERRUTA, Davide FICOLA, Giovanni Maria FLICK, Francesco FLORENZANO, FONDAZIONE BASSO, FORMEZ, Massimo FRAGOLA, Annita GARIBALDI JALLET, Sergio GAUDIO, Antonio GAUDIOSO, Mario GIRO, Sandro GOZI, Carlo Alberto GRAZIANI, Ettore GRECO, Philippe GROSJEAN, GRUPPO FASANA, Horst GRUTZKE, Damiana GUARASCIO, Maurizio GUBBIOTTI, Marta GUGLIELMETTI, Francesco GUI, ISTITUTO AFFARI INTERNAZIONALI, Carlo IMARISIO, INFORMAZIONE@FUTURO, INTERGRUPPO PARLAMENTARE PER LA COSTITUZIONE FEDERALE EUROPEA, Alfonso IOZZO, IRES, Emanuele ITTA, Luigi JACOBELLI, LABORATORIO EUDEMONIA, Tommaso LA PORTA, Olivier LA ROCCA, Francesca LACAITA, Manuela LA GAMMA, Ariane LANDUYT, LEGAMBIENTE, Mario LEONE, Elisabetta LEPRI, Lucio LEVI, Antonio LONGO, Flavio LOTTI, Sabrina LUPI, Fabrizio MADDALENA, Marianna MADIA, Ramon MAGI, MAGISTRATURA DEMOCRATICA, Erica MAGNANI, Francesca MARINARO, Lorenzo MARSILI, Nicola MARTINI, Andrea MASALA, Paolo MASINI, Tonia MASTROBUONI, Sergio MATTONE, Augusto Marcello MAZZOTTA, Viviana MELIS, Giorgia MELONI, Concetta MENNA, Vincenzo MENNA, Chiara MEOLI, Alberto MERIANO, MFE, Marco MICCOLI, Roberto MICCU, Augusto MILANA, Stefano MILIA, Maria Luisa MIRABILE, Luigi MOCCIA, Vito MONETTI, Elena MONTANI, Domenico MORO, Giovanni MORO, Maria Rita MORO, Rossella MURONI, Roberto MUSACCHIO, Claudia MUTTIN, Vincenzo NASO, Paolo NEROZZI, Davide NESPOLO, Ugo ONORATI, Paolo ORIOLI, Elena PACIOTTI, Roberto PALEA, Mauro PALMA, PANEACQUA, Gabriele PANIZZI, Ignazio Juan PATRONE, Marisa PATTERA, Mariano PAVANELLO, Laura PENNACCHI, Francesco PERICU, Teresa PETRANGOLINI, Riccardo PETRELLA, Eva PFOESTL, Andrea PIERUCCI, Stefano PIETROSANTI, Samuele PII, Alessandro PILOTTI, Massimo PINELLI, Sergio PISTONE, Gianni PITTELLA, Franco PIZZETTI, Renata POLVERINI, Maeva POZZI, PRECAT, Marco RICIPUTI, Stefano RODOTA’, Eugenia ROMANELLI, Matteo RONCARA, Carla RONGA, Francesca ROSEPPI, Melody ROSS, Loredana RUBEIS, Ernesto RUFFINI, Giorgio RUFFOLO, Mario RUSCIANO, Alfonso SABATINO, Stefano SACCONI, Maria Teresa SALVEMINI, David SASSOLI, Alcide SCARABINO, Giuseppe SCARAMUZZA, Isabella SCONDA, SCUOLA ALT(R)A AMMINISTRAZIONE, Patrizia SENTINELLI, Mario SEPI, Sara SERAVALLE, Debora SERRACCHIANI, SPES, SPI – CGIL, Giovanni STICCO, Paola STOPPOLONI, TAVOLA DELLA PACE, Nicoletta TEODOSI, Francesca TERZONI, Giulio TREMONTI, Umberto TRIULZI, Luisa TRUMELLINI, UEF – BELGIQUE, UNIVERSITA’ ROMA TRE, Valentina USAI, Mauro VACCARO, Nicola VALLINOTO, Simone VANNUCCINI, Luciano VECCHI, Niki VENDOLA, Antonio VENNERI, Valentino VENTRUTI, Lino VENTURELLI, VIDES INTERNAZIONALE, Tommaso VISONE, Vincenzo VITA, Christine WEISE,Cristiano ZAGARI, Lamberto ZANETTI, Valerio ZANONE….

Per aggiornamenti e adesioni:

www.diritticollettivi.eu

info@diritticollettivi.eu

Segreteria organizzativa:

MFE Roma

Piazza della Libertà, 13

00192 Roma

tel/fax 06.36001705

www.mfe.it

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Convenzione dei cittadini europei

Programma definitivo per la convenzione dei cittadini sui diritti collettivi e beni comuni del 4-5 giugno 2010 su:

http://www.diritticollettivi.eu/images/pdf/ProgrammaConvenzioneRoma.pdf

Roma, 4-5 giugno 2010
Via Ostiense, 159 – Università degli Studi ROMA TRE

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