Altiero Spinelli

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Presentazione del libro-intervista ‘PICCOLI PADRI’ – ED. IACOBELLI

“Se parlare di Europa è oggi finalmente possibile, il merito è certo dei ‘Grandi Padri’ dell’Europa, da Adenauer a De Gasperi, Schumann, Spaak, Spinelli. Ma l’Europa è anche di chi l’ha costruita dal basso, federalisticamente e solidalmente: dei ‘Piccoli Padri’ come Gianfranco Martini. Una biografia-racconto che riscontra la corrispondenza tra i suoi ideali e la sua storia, personale e professionale. Attraverso gli articoli che ricostruiscono la sua vita, politica e sociale, ripercorriamo passo dopo passo, la storia dell’Unione europea e della sua, ancor oggi, difficile integrazione. il libro-intervista non è un trattato sulla formazione dell’Unione europea, ma ripercorre diversi momenti della vita di Gianfranco Martini offrendoci spunti di riflessione e momenti di commozione. L’Europa è solo il telone di fondo e in prima fila c’è il vissuto di un uomo che si è mantenuto sempre fedele a se stesso e alle sue idee, nonostante le difficoltà, con in primo piano l’amore per la vita.”

“Piccoli padri – una conversazione sulla nascita dell’Unione Europea e il suo futuro” (edito da Iacobelli, ) è dunque il racconto dagli albori dell’Ue, delle sue glorie, delle sue sconfitte, delle sue sorti nel futuro attraverso la storia di un “piccolo padre”, Gianfranco Martini intervistato da Roberto Di Giovan Paolo.

Il libro, a cura di Ines Caloisi,  e Piero Fabretti, è stato presentato il 28 novembre scorso alla libreria Bibli di Roma.

Sono intervenuti, insieme agli autori e ai curatori:

Antonella Valmorbida, Segretaria generale Alda (Association of Local Democracy Agencies);

Paola Gaiotti De Biase, scrittrice; Vannino Chiti, Vicepresidente del Senato;

Gabriele Panizzi, Vicepesidente dell’Istituto Spinelli.

Ha coordinato i lavori Maria Teresa Di Bella, Presidente Mfe Roma.

 

“La lettura di queste esperienze – ha dichiarato Gianfranco Martini, componente della direzione Nazionale dell’AICCRE, già Segretario Generale – è particolarmente consigliabile nell’attuale momento storico nel quale l’interesse per il dibattito sui problemi dell’unificazione politica e federale dell’Europa sembra essersi attenuato, sia nell’opinione pubblica italiana che europea”. “Piccoli padri – ha chiosato Martini – sottolinea le motivazioni sempre più attuali di una concreta partecipazione dei cittadini al processo di unificazione federalista europea”.

Locandina dell’iniziativa

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Per informazioni:http://mferoma.wordpress.com/sostienici/

Email: mfe@mferoma.eu

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Cari amici,

con la fine dell’estate ripartono le nostre ordinarie attività, anche se l’azione federalista non si è fermata in questo periodo.

In particolare vorrei segnalare la costituzione del gruppo Spinelli al parlamento europeo e la possibilità di sottoscrivere il manifesto collegandosi al sito: www.spinelligroup.eu

Inoltre invito tutti color che avessero la possibilità di essere a Milano questo fine settimana a partecipare alla riunione della direzione nazionale del MFE (dalle ore 10 in Via della chiusa, 9) e/o ai due dibattiti animati dai federalisti sull’Europa e sulla rivista paneacqua previsti per sabato 18 sett dalle ore 18 presso la festa dell’Unità di Milano (M1 Lapugnano).

Detto ciò è convocata la riunione aperta del direttivo presso la sede del MFE Roma in Piazza della Libertà 13, il giorno Mercoledi 22 settembre alle ore 18 con il seguente odg:

-Introduzione

-Relazione sul Seminario di Ventotene (Carlo Imarisio)

– Relazione sulla Direzione nazionale MFE (Paolo Acunzo)

– Dibattito

– Varie ed eventuali.

Pregherei di diffondere l’invito anche a tutti i ragazzi che hanno partecipato al seminario di Ventotene e a chiunque fosse interessato. Alla riunione sarà possibile rinnovare l’iscrizione.

Paolo Acunzo Segr. MFE-Roma

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Clicca qui per ascoltare l’intervista a Sandro Gozi sull’iniziativa riguardante la creazione del Gruppo Spinelli al Parlamento Europeo

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Manifesto

Verrà il momento per nuove azioni, per uomini nuovi: il momento per un’Europa libera e unita”, Altiero Spinelli
Se sapessi qualche cosa che fosse utile alla mia nazione ma che fosse dannosa per l’Europa (…) la considererei un crimine” Montesquieu

 

 

Oggi più che mai le sfide che ci troviamo ad affrontare sono globali: cambiamento climatico, esaurimento delle risorse e distruzione ambientale, regolamentazione economica e finanziaria, minaccia nucleare e sicurezza collettiva, commercio più equo, costruzione e consolidamento della pace …

In questo nuovo mondo, ogni Paese europeo è piccolo. Ma godiamo di un vantaggio: abbiamo costruito insieme un’Unione Europea. Si tratta di una realtà unica nel suo genere, nell’ambito della quale gli Stati-nazione europei, alcuni persino divisi da conflitti protrattisi nel tempo, hanno deciso di essere “uniti nella diversità” e costituire una sorta di Commonwealth, una Comunità nel vero senso del termine.

 

 

 

 

 

Nello sforzo comune di conseguire pace e prosperità, siamo riusciti a lavorare insieme e ad unire le nostre forze, promuovendo così livelli di benessere senza precedenti, democrazia e riconciliazione nel continente. Gli Stati-nazione hanno ceduto poteri sovrani alle istituzioni europee in modo da raggiungere obiettivi comuni ed un’Unione ancora più vicina.

Sfortunatamente, mentre le sfide formidabili generatesi a seguito di una crisi multi sfaccettata richiedono risposte comuni, quantomeno a livello europeo, troppi politici sono caduti preda della tentazione di pensare solo alla salvezza della propria nazione. In un’epoca di interdipendenza e in un mondo globalizzato, rimanere attaccati a concetti quali la sovranità nazionale e l’intergovernamentalismo non significa solo muovere guerra allo spirito europeo; non implica altro che dipendenza pura e semplice dall’impotenza politica.

Oggi le cose si stanno muovendo nella direzione opposta, verso un’Unione più divisa piuttosto che più vicina, verso un’Europa più nazionale piuttosto che post-nazionale. Gettandosi lo spirito comunitario alle spalle, gli Stati membri fanno in modo che gli interessi nazionali sul breve periodo offuschino la visione comune. Essi preferiscono soluzioni intergovernative piuttosto che soluzioni europee, quasi fino al punto di disgregare l’Euro, il simbolo più concreto dell’integrazione europea.

Ci opponiamo a questa corrente retrograda e reazionaria. Tuttavia, l’Europa ci è stata nuovamente sottratta da una coalizione di politici nazionali. Crediamo che in questo momento l’Europa non debba rallentare ulteriormente il processo di integrazione, ma al contrario accelerarlo. La storia dell’Unione Europea ha dimostrato che la soluzione ai problemi che ci troviamo costretti ad affrontare è più Europa, non meno Europa. Solo attraverso soluzioni europee e un rinnovato spirito europeo saremo in grado di fronteggiare le sfide globali.

Il Nazionalismo è un’ideologia che appartiene al passato. Il nostro obiettivo è un’Europa federale e post-nazionale, un’Europa dei cittadini. Questo era il sogno per raggiungere il quale i padri fondatori hanno lottato così duramente. Questo era il progetto di Altiero Spinelli. Questa è l’Europa che cercheremo di costruire. Perché questa è l’Europa del futuro.

(Traduzione da http://www.spinelligroup.eu a cura di Manuela La Gamma)

Per informazioni e adesioni:

www.spinelligroup.eu

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Il 15 settembre 2010, il federalismo si è trovato al centro dell’attenzione del Parlamento Europeo.

Il 15 settembre 2010, il federalismo si è trovato al centro dell’attenzione del Parlamento Europeo.
Grazie all’iniziativa di Guy Verhofstadt (Presidente del Gruppo ALDE), Daniel Cohn-Bendit (Presidente dei Verdi), Isabelle Durant (Vice-presidente del Parlamento Europeo) e Sylvie Goulard (Eurodeputato) sta emergendo una campagna federalista proprio nel cuore pulsante dell’unica istituzione europea eletta direttamente dai cittadini.

Un “manifesto” per un federalismo rinnovato, presente nelle iniziative politiche.

Sono membri del Parlamento Europeo e leader di gruppi politici, hanno sui quarant’anni e vogliono introdurre una ventata di federalismo nelle decisioni politiche dell’Unione. Attraverso un “manifesto” – emulando Altiero Spinelli – fanno appello ai colleghi eurodeputati e a personalità di spicco a livello europeo affinché si uniscano a loro. Si annovera già l’adesione di personalità di spicco provenienti dal panorama politico europeo, quali Joschka Fischer, Elie Barnavi o Mario Monti, che si sono dimostrati d’accordo nell’adozione di un approccio federalista per
rispondere alle numerose e frequenti crisi che intaccano lo spirito europeo.

L’interesse europeo deve prevalere!

Guy Verhofstadt, Presidente del gruppo ALDE nel Parlamento Europeo, ha dichiarato che il gruppo Spinelli deve andare oltre i confini politici o nazionali che l’interesse europeo deve essere l’elemento prevalente nelle decisioni future. Si tratta in primis della creazione di una rete di influenza federalista all’interno del Parlamento Europeo.


Sylvie Goulard ritiene che tale iniziativa permetterà di rispondere all’egoismo dimostrato dagli stati membri. Questo gruppo risponderà ad ogni spinta antieuropeista da parte delle capitali europee adottando un approccio sicuro e conciliatore. L’eurodeputato sottolinea che lo scopo non è stigmatizzare gli Stati membri ma di smorzare i toni dei dibattiti.

E il ruolo dei cittadini europei?

Una critica comune mossa ai paladini delle iniziative promosse in seno all’Unione è che il cittadino europeo è più confuso che mai. Il gruppo Spinelli cercherà di raggiungere la società civile coinvolgendola su tematiche ambiziose ed ardite quali un bilancio UE dotato di risorse proprie, un esercito europeo, una politica culturale e una politica dell’istruzione comuni, e così via. Prendendo spunto da un’usanza britannica, il gruppo Spinelli ha selezionato un “gabinetto ombra” che fornisca opinioni alternative sulle questioni europee; inoltre, il gruppo prenderà una posizione alla vigilia dei vertici dei capi di Stato e di Governo per esercitare pressione su questi ultimi; in parole povere, non c’è posto per i piccoli segreti di cancelleria.Il gruppo fa già appello ai cittadini europei affinché aderiscano all’iniziativa attraverso la creazione di una rete su Internet. Sylvie Goulard si rivolge inoltre al Movimento Europeo e alle sezioni JEF incitandoli a sostenere l’iniziativa e a partecipare allo sforzo comune. Il successo di questo progetto dipenderà dall’appoggio di una società civile europea rinvigorita e proattiva.

(Tratto da http://www.eurobull.it/Il-Gruppo-Altiero-Spinelli)

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Scheda confino di Spinelli

La scheda del Ministero degli Interni su Altiero Spinelli

Da qui puoi scaricare il programma completo 2010:

Programma 29mo Seminario di Ventotene

Per ulteriori informazioni e adesioni:

Movimento Federalista Europeo – Sezione italiana dell’Unione Europea dei Federalisti e del World Federalist Movement
Via Poloni, 9 – 37122 VERONA Tel. e fax ++39 045 8032194 –

email: mfe at mfe.it
Orario d’ufficio: lunedì – venerdì: 9.00 – 13.00

www.mfe.it

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Ventotene, 29 agosto-3 settembre 2010

Ventinovesimo seminario di

formazione federalista

L’Istituto di Studi Federalisti “Altiero Spinelli”, in collaborazione con la GFE e il MFE, organizza a Ventotene (Latina), da domenica 29 agosto a venerdì 3 settembre, un Seminario per giovani federalisti dedicato al tema “Il federalismo in Europa e nel mondo”.

Lo scopo del Seminario è quello di discutere del federalismo come pensiero politico attivo, per assicurare, attraverso la formazione di nuovi militanti, la continuità della lotta per la Federazione europea, iniziata con il Manifesto di Ventotene.

Nella fase attuale della politica mondiale, l’Europa è il terreno privilegiato d’azione per la costruzione del primo “Stato internazionale” della storia e per promuovere il federalismo al di là dei confini europei. Il futuro del MFE, come movimento d’avanguardia, dipende dalla volontà dei giovani di far proprî gli ideali politici del Manifesto di Ventotene.

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Roma, 9 lug. – (Adnkronos) – “Solo agendo come un soggetto politico unitario l’Europa potra’ rispondere alle sfide globali del mondo contemporaneo”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato al Presidente del Movimento Federalista Europeo – Centro regionale Lazio, Pier Virgilio Dastoli, in occasione della celebrazione del trentesimo anniversario della creazione del “Club del Coccodrillo”. Lo riferisce l’Ufficio Stampa del Quirinale, in una nota.

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Il 9 luglio 1980 Altiero Spinelli riunì al Ristorante “Crocodile” di Strasburgo otto eurodeputati che avevano accolto il suo appello: la Comunità deve riformarsi o perire, la responsabilità della crisi è dei governi, solo l’Europarlamento può elaborare un progetto per rendere la Comunità democratica ed efficace. La Comunità attraversava una crisi gravissima, i governi litigavano sulle spoglie di un bilancio largamente dedicato alle spese agricole e non vi erano politiche per garantire dimensione europea a ricerca, ambiente, innovazione e coesione territoriale. Nasceva trent’anni fa il “Club del Coccodrillo”, che ha influenzato l’integrazione europea dal progetto dell’Europarlamento del 1984. Esso ha ispirato le riforme che hanno permesso fra l’altro l’introduzione della cittadinanza europea, il potere di codecisione fra Parlamento e Consiglio, la politica della società europea e la ripartizione delle competenze fra Unione e Stati membri secondo il principio di sussidiarietà. Con preveggenza l’Europarlamento aveva proposto di creare i poteri necessari per realizzare una politica economica europea a cui avrebbero dovute essere sottomesse le azioni degli Stati membri. Con saggezza, Spinelli aveva deciso di non porre né la questione della trasformazione della Comunità in una Federazione né di battezzare “costituzione” il progetto del Parlamento.

Con lungimiranza, Spinelli sapeva che la sopravvivenza del “suo” progetto era legata alla volontà dell’Europarlamento di considerarsi una “assemblea costituente” ad referendum e non un ufficio studi ed alla volontà di una maggioranza di governi di andare avanti anche se qualche paese membro avesse deciso di starne fuori. L’Unione è oggi in crisi ed ancora una volta la responsabilità è dei governi incapaci di proporre soluzioni europee a problemi europei. Durante questa legislatura europea, l’Unione deve dotarsi di politiche e strumenti di bilancio per intervenire laddove i governi sono incapaci di farlo, prigionieri di scelte non imposte dall’Unione ma dallo stato disastroso dei conti pubblici nazionali. Per decidere su queste politiche e sulle risorse finanziarie per realizzarle occorre un compromesso fra Esecutivo europeo, Europarlamento, parlamenti e governi nazionali ed il “luogo” migliore sarebbe una Convenzione simile a quelle che hanno elaborato la Carta dei Diritti e la Costituzione europea. Per andare “oltre Lisbona” – come ha proposto recentemente Joschka Fischer – occorre un’assemblea dotata di un mandato popolare ed il “luogo” migliore sarà il Parlamento Europeo eletto nel 2014. Occorre tessere fin d’ora le fila di un accordo politico per raggiungere l’uno dopo l’altro questi obiettivi.

Pier Virgilio Dastoli

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